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La psicoterapia di gruppo online

La storia della terapia di gruppo ha inizio con il lavoro pionieristico di Joseph H. Pratt, medico internista del Massachusetts General Hospital. Agli inizi del ‘900 il Dott. Pratt organizzò un gruppo psicoeducativo per pazienti malati di tubercolosi, dedicando comunque attenzione al supporto psicologico ed alla condivisione degli aspetti emotivi tra i partecipanti.

Successivamente, negli anni 20 del ‘900, lo psichiatra Jacob Levi Moreno, partendo dall’analisi del funzionamento di piccoli gruppi, arrivò all’ideazione dello psicodramma, una forma di psicoterapia in cui i partecipanti al gruppo esplorano emozioni e vissuti personali attraverso la drammatizzazione teatrale.

In Europa, durante la Seconda guerra mondiale, l’utilizzo dei gruppi in ambito clinico ha ricevuto notevole impulso, partendo dalla necessità di trattare un alto numero di soldati con disturbi psichici. Fondamentale fu quindi l’opera di Bion, ideatore della Gruppoanalisi, un approccio psicoterapeutico di gruppo ad orientamento psicodinamico. Altrettanto rilevante fu il contributo di Foulkes che, come Bion, aveva lavorato negli ospedali militari, e che ha enfatizzato i poteri terapeutici del gruppo.

Nel periodo successivo al secondo dopoguerra poi, l’utilizzo di un setting gruppale per il trattamento di disturbi psichici è uscito dall’ambiente militare, trovando ampie applicazioni e focalizzandosi su interventi specifici che vanno dalla gestione di problemi specifici all’acquisizione di abilità comportamentali e cognitive.

La psicoterapia di gruppo è una forma di psicoterapia praticata dal gruppo nei confronti del gruppo stesso, incluso il suo conduttore.
Il gruppo è un insieme capace di pensiero e di elaborazione emotiva, il pensiero del gruppo opera su elementi appartenenti allo spazio e al campo comune, il terapeuta è anche lui un pensatore, che promuove e mantiene la comunicazione nel gruppo.

Esistono 3 tipi di gruppi:
1 Monosintomatici (le persone hanno lo stesso disturbo psicologico, si vedono per un numero definito di volte e in un numero definito)
2 Di medicina generale (sintomi organici e il gruppo ha lo scopo di elaborare i vissuti relativi alla malattia)
3 Analitici (la finalità di cambiamento strutturale di sé e dell’altro).

Caratterizzano i gruppi terapeutici:
– Il processo di cambiamento si basa sull’alleanza terapeutica, che è sia verticale, terapeuta verso il gruppo, sia orizzontale del gruppo verso il gruppo.

– Il clima è come si sta in un gruppo: coinvolgimento, evitamento, conflitto.

– Coesione: indispensabile. Atmosfera positiva, senso di appartenenza e affidamento, produttività.

Col gruppo si passa dalla libera associazione alla libera discussione.

Il terapeuta non è un facilitatore, ma un co-pensatore.

La gruppo analisi vede le persone non come individui separati, ma come nodi di una rete interconnessi tra di loro attraverso la comunicazione. Il gruppo terapeutico dà origine ad una sua matrice, che è l’identità dinamica del gruppo, formata da tutti gli elementi consci e inconsci, familiari e personali, che tutti i partecipanti portano nel gruppo.
Più si interagisce emotivamente, più questa matrice si forma.

Nella terapia di gruppo si assiste a due fenomeni: Risonanza emotiva con gli altri, e il Rispecchiamento, guardarsi negli occhi degli altri. Questo rispecchiamento avviene tutti con tutti.
La psicoterapia di gruppo è indicata se è indicata la psicoterapia, a meno che i soggetti non siano paranoici, o non riescano a mantenere gli accordi.

I gruppi online possono essere:
– Asincroni: forum, con scambi per iscritto, che non avvengono contemporaneamente
– Sincroni- contemporaneamente nella stessa stanza virtuale.

Online non siamo più fisicamente vicini, ciò modifica il nostro sentire l’altro. Si crea una entimacy, ciò che le persone possono dirsi se accettano di non avere un corpo.
Online passiamo da 3 a 2 dimensioni.
Il terapeuta cura l’ambiente fisico del gruppo, perché influenza la possibilità del gruppo di funzionare. Il setting ha la funzione di contenere.
Online il terapeuta perde il controllo dell’ambiente.

Come si può allora allestire un setting adeguato?
Il terapeuta è il  garante del setting per esempio risolvendo i problemi tecnici dei pazienti nell’uso della piattaforma. Talvolta il paziente ne sa di più e questo non è un problema. È un esempio di come i pazienti si aiutano tra di loro anche online.

Quali sono le differenze tra gruppi nati online e traslocati?
Accordi: se il gruppo nasce online sono tutti d’accordo a fare terapia online. Se si trasloca gli accordi vanno discussi.
Alleanza, clima, coesione esistono già nei traslocati. Questi elementi sono facilitatori del trasloco online. I gruppi che nascono online devono formarsi con il tempo.
Setting online. Prima di tutto lo deve preparare il paziente per se stesso (ciò agevola il coping adulto), per essere a suo agio, per dire qualcosa di sé.

Accordi: tutti devono trasmettere audio e video. Tutelare privacy propria e altrui. Collegarsi un po’ in anticipo per vedere se tutto funziona. Si può allestire una sala di attesa virtuale.

Quando online il terapeuta è presente quanto di persona? Una parte di questa presenza passa attraverso lo sguardo. Nella terapia online lo sguardo è perso, non si capisce chi sta guardando chi. L’interazione è disincarnata. La disposizione nello schermo non è uguale per tutti. Il terapeuta può essere più presente online nel suo volto, con il tono della voce. Per aumentare la presenza online c’è l autosvelamento, portare di più cosa il terapeuta prova e assumere la responsabilità per i propri errori.

Vediamo infine le caratteristiche della comunicazione online:
– Immersione: essere qui e lì
– Effetto schermo, ovvero di disinibizione, che può essere un fattore di aiuto nella terapia.

La terapia online non è né buona né cattiva, è un’opportunità. L’opportunità di coltivare la propria capacità di adattamento.

Dr.ssa Luigina Pugno e Dott. Stefano Lagona