Tag: <span>connessione</span>

AMI PIU’ ME O IL TUO SMARTPHONE?: LA TECNOFERENZA E IL RUOLO DEGLI SMARTPHONE NELLA RELAZIONE GENITORI E FIGLI

Da alcuni anni i genitori, specie di ragazzi adolescenti, si trovano ad affrontare una nuova sfida: la regolamentazione dell’uso dello smartphone. Molto si discute sull’uso sempre più precoce e pervasivo di smartphone e tablet tra bambini e adolescenti e sull’impatto che questi hanno sulle capacità relazionali e attentive dei giovani. Meno si parla di come, un uso non consapevole della tecnologia mobile da parte degli adulti può avere effetto sui bambini. Questo non solo nei termini di essere un cattivo esempio o impartire abitudini errate, ma dell’effetto che un uso pervasivo degli smartphone può avere sul proprio ruolo genitoriale e sulla relazione con i propri figli.

Non si vuole qui certo demonizzare la tecnologia mobile, strumento riconosciuto come utile ed a tratti indispensabile, ma porre l’attenzione su quanto possa essere un richiamo costante, che induce a rimanere “sempre connessi” con il mondo, assorbiti dall’online, che può fungere da fuga e allontanamento dal presente fisico e più prossimo.

Da decenni si sa quanto la qualità delle relazioni precoci del bambino contribuiscano allo sviluppo di un attaccamento sicuro e di un buon sviluppo emotivo e quanto la qualità delle relazioni passi attraverso la capacità di sintonizzarsi col bambino prevalentemente grazie alla reciprocità dello sguardo. Gli esseri umani infatti sono gli unici in grado di sintonizzarsi, collaborare e condividere obiettivi attraverso il coordinamento dello sguardo. Sin dai primi mesi si pensi al momento dell’allattamento lo sguardo del bambino e quello della madre “si parlano”, comunicano bisogni ed emozioni. Attraverso lo sguardo i genitori riescono a percepire i segnali che arrivano dal bambino, interpretarli correttamente e rispondere alle sue esigenze e questo contribuisce nel bambino allo sviluppo di un sistema di attaccamento sicuro. Sempre attraverso lo sguardo il bambino si rispecchia emozionalmente nel genitore, imparando a conoscere se stesso.

L’utilizzo ripetuto e continuativo dello smartphone da parte degli adulti in presenza di un bambino, anche piccolo, può determinare una diminuzione della capacità di sintonizzarsi con i suoi bisogni,proprio interrompendo il contatto visivo, la coordinazione dello sguardo e l’attenzione condivisa. Come spesso notiamo lo strumento tecnologico stesso, il suo richiamo sonoro di mail e messaggi, la prossimità continua induce facilmente una sorta di assorbimento che Gergen (2002) ha definito come “presenza assente”. McDaniel (2015) ha coniato il termine “tecnoferenza” per indicare proprio quanto le ripetute interruzioni nelle interazioni interpersonali, a causa di dispositivi tecnologici digitali, determini una interferenza relazionale e comunicativa tra caregiver e bambino, correlando ad alcuni esiti negativi sullo sviluppo precoce.

Alcuni studi osservazionali che rimandano al paradigma dello still face registrano le reazioni dei bambini nel momento in cui il caregiver cessa di interagire con loro, rivolgendo lo sguardo allo smartphone. Le reazioni sono simili a quelle che sono state registrate nelle interazioni con mamme depresse, che manifestano una mimica facciale fissa ed inespressiva, con un aumento, anche in bambini di 5/6 mesi, di reazioni negative, di stress e frustrazione anche intensi, di ritiro dell’attenzione e dell’attività di esplorazione. Da notare che, anche dopo la ripresa dell’interazione la qualità e quantità di segnali di benessere del bambino non tornavano in linea con i valori precedenti all’interruzione ed anzi i bambini sembravano acquisire una minor capacità di essere calmati e rassicurati anche dopo che l’attenzione tornava su di loro.

Le ricerche segnalano che anche bambini di età maggiore manifestano od esprimono sentimenti negativi di fronte a momenti di tecnoferenza, in particolare durante di momenti di convivialità o durante il gioco, evidenziando stress e irrequietezza e innescando talvolta veri e propri meccanismi di competizione con lo strumento tecnologico….almeno fino a quando non ne avranno uno proprio da cui lasciarsi ugualmente assorbire.

La reazione dell’adulto in risposta a comportamenti di richiamo, specie se questi sono particolarmente evidenti, è spesso di rabbia e fastidio cosa che determina nel bambino ancora più confusione e frustrazione ed un senso di fallimento di fronte ad un “avversario” contro cui teme di non poter competere.

È comprensibile e per certi aspetti doveroso che gli adulti possano ritagliarsi spazi di svago e socializzazione – perché no – anche attraverso device mobili, ma è importante che questo vada fatto in modo consapevole, coscienti che “i bambini ci guardano”, anche quando non ce ne accorgiamo, anche quando ci sembrano distratti o dediti ad altro. Altrettanto importante è preservare alcunimomenti che possono essere particolarmente significativi, come quello del gioco, dell’addormentamento, dell’allattamento ed in generale dei pasti. Tutto questo non soltanto permetterà lo sviluppo di una miglior relazione genitori/figli e di un stile di attaccamento sicuro, ma insegnerà ai futuri ragazzi un uso più attento e consapevole di smartphone e tablet, limitando – si spera – successivi conflitti in adolescenza.

Dott.ssa  Chiara Delia

Psicologa – Psicoterapeuta

Bibliografia

Konrad C, Hillmann M, Rispler J, Niehaus L, Neuhoff L, Barr R. Quality of Mother-Child Interaction Before, During, and After Smartphone Use. Front Psychol. 2021 Mar 29
Vik FN, Grasaas E, Polspoel MEM, Røed M, Hillesund ER, Øverby NC. Parental phone use during mealtimes with toddlers and the associations with feeding practices and shared family meals: a cross-sectional study. BMC Public Health. 2021 Apr 20;21(1):756
Radesky JS, Kistin CJ, Zuckerman B, Nitzberg K, Gross J, Kaplan-Sanoff M, Augustyn M, Silverstein M. Patterns of mobile device use by caregivers and children during meals in fast food restaurants. Pediatrics. 2014 Apr;133(4):e843-9
Myruski S, Gulyayeva O, Birk S, Pérez-Edgar K, Buss KA, Dennis-Tiwary TA. Digital disruption? Maternal mobile device use is related to infant social-emotional functioning. Dev Sci. 2018 Jul;21(4)
Stockdale LA, Porter CL, Coyne SM, Essig LW, Booth M, Keenan-Kroff S, Schvaneveldt E. Infants’ response to a mobile phone modified still-face paradigm: Links to maternal behaviors and beliefs regarding technoference. Infancy. 2020 Sep;25(5):571-592
Wiltshire CA, Troller-Renfree SV, Giebler MA, Noble KG. Associations among average parental educational attainment, maternal stress, and infant screen exposure at 6 months of age. Infant Behav Dev. 2021 Nov;65
Braune-Krickau K, Schneebeli L, Pehlke-Milde J, Gemperle M, Koch R, von Wyl A. Smartphones in the nursery: Parental smartphone use and parental sensitivity and responsiveness within parent-child interaction in early childhood (0-5 years): A scoping review. Infant Ment Health J. 2021 Mar;42(2):161-175
Nomkin LG, Gordon I. The relationship between maternal smartphone use, physiological responses, and gaze patterns during breastfeeding and face-to-face interactions with infant. PLoS One. 2021 Oct 8;16(10)
McDaniel BT, Radesky JS. Technoference: Parent Distraction With Technology and Associations With Child Behavior Problems. Child Dev. 2018 Jan;89(1):100-109
Gergen, K. (2002). The challenge of absent presence. In Katz J. E. & Aakhus M. A. (Eds.), Perpetual contact: Mobile communication, private talk, public performance (pp. 227–241). Cambridge, UK: Cambridge University Press