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I CARTONI ANIMATI NELL’INFANZIA: POTENZIALE POSITIVO E NEGATIVO PER I NOSTRI BAMBINI

I cartoni animati sono sempre stati, dalla nascita della televisione, un elemento fondamentale dell’infanzia e, negli ultimi decenni, hanno preso un grande spazio anche nella vita degli adulti, anche non genitori. Non solo fonte di intrattenimento, ma anche veicolo di apprendimento e crescita, i cartoni animati influenzano in modo significativo lo sviluppo psicologico, emozionale e sociale, soprattutto nei bambini. Tuttavia, come per ogni forma di media, anche i cartoni animati presentano sia pregi che rischi.
Uno degli aspetti più benefici dei cartoni animati è il loro ruolo nell’educazione emotiva. I cartoni animati rappresentano spesso una preziosa fonte di ispirazione per lo sviluppo della capacità empatica: personaggi animati sono espressivi e facilmente comprensibili per i bambini, il che consente loro di identificarsi e di riconoscere le proprie emozioni.

Dai cartoni animati per i più piccini (Topolino, Peppa Pig) ai film più complessi come, ad esempio, Inside Out della Pixar vengono esplorati concetti complessi come la gestione delle emozioni, insegnando ai più giovani che tutte le emozioni – dalla gioia alla tristezza – hanno un valore e un ruolo nel nostro benessere psicologico. Questi contenuti aiutano i bambini a sviluppare l’empatia, poiché li incoraggiano a comprendere le emozioni degli altri attraverso le esperienze dei personaggi. Inoltre, già i personaggi dedicati al pubblico più piccino facilitano lo sviluppo di questa capacità attraverso protagonisti che non si esprimono verbalmente ma soltanto attraverso i gesti e le espressioni facciali, veicolando così precocemente l’utilizzo del vissuto emotivo.
I cartoni animati possono anche essere uno strumento fondamentale nell’insegnamento di valori sociali e morali. Molte serie animati come Dora l’esploratrice e Paw Patrol offrono lezioni importanti su temi come la collaborazione, il rispetto, la generosità e l’importanza della diversità. Questi insegnamenti aiutano i bambini a sviluppare competenze sociali fondamentali che li accompagneranno durante tutta la vita, come la capacità di lavorare in
gruppo, di rispettare le regole e di risolvere conflitti in modo pacifico. Viene sempre valorizzata in modo piuttosto congruo l’importanza dell’amicizia e delle relazioni affettive promuovendo la capacità di imparare a mettersi nei panni dell’altra persona, sviluppando le basi dell’empatia.
Oltre agli aspetti emotivi e sociali, i cartoni animati hanno un grande potenziale nel favorire lo sviluppo cognitivo dei bambini. Programmi animati che promuovono l’apprendimento attivo, come Camion Leo, Cocomelon, Peppa Pig, stimolano la curiosità e l’acquisizione di nuove informazioni. I bambini, infatti, imparano a riconoscere lettere, numeri, forme e concetti linguistici, esercitando la memoria e l’attenzione. Questo tipo di stimolo aiuta i
bambini a migliorare le loro capacità cognitive in modo naturale e divertente.
Non per ultimo inoltre i cartoni animati, grazie alla loro natura fantastica e alla possibilità di esplorare mondi immaginari, stimolano la creatività dei bambini. L’esposizione a personaggi straordinari e a scenari fuori dal comune può incoraggiare i bambini a usare la propria immaginazione, sia nel gioco che nella risoluzione di problemi. Programmi come SpongeBob o Adventure Time sono esempi di come l’immaginazione possa essere coltivata in modo divertente e stimolante.
Ovviamente oltre ai molti aspetti positivi che i cartoni animati possono fornirci non siamo esenti dai rischi, che rappresentano “l’altra faccia della medaglia”.
Innanzitutto, vale la pena di mettere in luce come l’esposizione, in generale, a schermi (tv, tablet, smartphone, etc.) andrebbe ridotta al minimo soprattutto durante i primi anni di vita, per promuovere una crescita sana e limitare i rischi connessi all’iperdigitalizzazione.
Uno dei rischi psicologici legati ai cartoni animati è infatti la possibile dipendenza da dispositivi digitali. L’accesso facile e continuo (di giorno e di notte) a contenuti animati tramite televisione, tablet e smartphone può portare i bambini a passare troppe ore davanti allo schermo. La sovraesposizione ai media può compromettere lo sviluppo fisico e mentale,
riducendo il tempo dedicato a interazioni sociali reali, al gioco all’aperto e alla lettura. Inoltre, un eccesso di stimolazione visiva e sonora può interferire con la capacità dei bambini di concentrarsi e di riflettere criticamente. I bambini sono sin dalla primissima infanzia attratti dalle immagini video, comportamento anche dovuto alla facilità di accesso e dall’utilizzo continuo dei dispositivi da parte degli adulti intorno a loro, pertanto, il rischio di sviluppare dipendenza risulta consistente.
Nonostante i benefici educativi, è fondamentale riconoscere anche che i cartoni animati, soprattutto quelli creati in passato (ad esempio molti famosi titoli della Disney), sono stati spesso criticati per perpetuare stereotipi di genere, razza e classe sociale. Ad esempio, talvolta vengono presentati ruoli di genere rigidi, dove le ragazze sono tipicamente rappresentate come delicate e passive, mentre i ragazzi sono forti e avventurosi: questi stereotipi possono influenzare negativamente lo sviluppo dell’identità e dei ruoli sociali nei
bambini, limitando la loro comprensione delle potenzialità individuali. La crescente attenzione alla diversità e all’inclusività sta però cercando di correggere questo problema con personaggi più variegati e realistici, come nel caso di Frozen o Oceania.
Alcuni cartoni animati, in particolare quelli orientati verso l’azione, possono contenere scene di violenza, seppur rappresentata in modo esagerato e comico. Sebbene i bambini possano distinguere la finzione dalla realtà, un’esposizione eccessiva a scene violente può influire negativamente sul comportamento sociale. Studi hanno mostrato che un eccessivo consumo di contenuti violenti, anche in forma animata, può aumentare l’aggressività nei bambini e influire sulla loro capacità di risolvere i conflitti in modo non violento. Persino
cartoni come Tom & Jerry o alcune produzioni più moderne, sebbene esprimano violenza in modo esagerato e comico, sono state accusate di comunque rinforzare modelli di comportamento aggressivo.
Alcuni cartoni animati, specialmente quelli che presentano ambientazioni molto surreali o personaggi dalle caratteristiche esagerate, potrebbero influenzare la percezione che i bambini hanno della realtà. Se i bambini trascorressero troppo tempo in mondi fantastici, potrebbero sviluppare la possibilità di aspettative irrealistiche o confondere ciò che vedono
nel mondo animato con la realtà. Questo può avere ripercussioni sul loro adattamento sociale e sulla loro comprensione di come funzionano le relazioni e la vita quotidiana.
In conclusione, i cartoni animati, come ogni altro strumento media, presentano sia pregi che rischi quando si tratta di psicologia e sviluppo infantile. Sebbene abbiano il potenziale di educare, stimolare la creatività e favorire lo sviluppo emotivo e sociale, è importante che vengano scelti con consapevolezza e moderazione. È importante che i genitori monitorino
quello che i figli guardano e che magari riescano a ritagliarsi del tempo per stare accanto a loro durante la visione, in modo da poter essere un sostegno per veicolare significati ambigui o poco comprensibili quando necessario, per essere una guida verso una fruizione consapevole e ben equilibrata. L’esposizione a contenuti vivaci e positivi, che promuovano la diversità, il rispetto e la risoluzione pacifica dei conflitti, può essere un valido supporto per
una crescita sana del bambino, ma senza dimenticarci che i piccoli hanno bisogno di mediatori di significato poiché in base all’età non sono sempre in grado di cogliere significati impliciti o atteggiamenti ironici che potrebbero trasformarsi nella mente del bambino in significati ambivalenti o spaventanti.

 

Dott.ssa Consuelo Aringhieri

Psicologa – Psicoterapeuta